Con il termine discopatia si intende una sofferenza (patia) del disco intervertebrale, una sorta di cuscinetto interposto tra le vertebre con lo scopo di ammortizzare gli urti e le compressioni e di legare tra loro le vertebre senza limitarne il movimento.
ESCURSUS ANATOMICO:
Il disco intervertebrale è una struttura cilindrica simile ad un cuscinetto costituito da materiale gelatinoso all’interno, chiamato nucleo polposo, e rivestito da una membrana esterna chiamata anello fibroso. Il nucleo polposo è costituito per l’88% di acqua e, durante le varie sollecitazioni che lo comprimono, perde parte del suo contenuto idrico. Quando invece ci si trova in situazioni di riposo (es. durante la notte) ha la capacità di reidratarsi per osmosi, riacquistando lo spessore originale.
Perché con l’avanzare dell’età la statura tende a diminuire?
La capacità di reidratarsi del nucleo polposo si riduce però con il passare del tempo, rendendo meno efficace la sua funzione ammortizzante (progressiva disidratazione del disco intervertebrale).
L’anello che circonda il nucleo polposo è formato da una serie di lamelle fibrose incrociate che, proprio per la loro disposizione, impediscono la fuoriuscita di materiale dal suo interno.
Se la colonna vertebrale è sottoposta a stress continui ,come ad esempio nel caso di lavori usuranti, il disco intervertebrale va incontro a degenerazione dando così origine alla discopatia.
Se la colonna vertebrale è sottoposta a stress continui ,come ad esempio nel caso di lavori usuranti, il disco intervertebrale va incontro a degenerazione dando così origine alla discopatia.
HAI DOLORE AL MATTINO APPENA SVEGLIO CHE PASSA DOPO CIRCA 10 MINUTI DI ATTIVITA’?
Il problema potrebbe essere proprio una discopatia!
Gli stress continui sul disco o anche uno sforzo di grande entità, come ad esempio spostare un mobile, fare un trasloco, o sollevare carichi in maniera errata in palestra, possono creare delle lacerazioni dell’anello fibroso causando dolore e rigidità.
Queste lacerazioni creano infiammazione del disco con la conseguenza di reidratarlo maggiormente per osmosi quando si è a riposo. Il disco in questo modo si “gonfia” più del dovuto e quando ci si alza dal letto oppure da una sedia dopo che si è stati seduti a lungo, la pressione esercitata dal nucleo polposo sull’anello fibroso è maggiore. Questa maggior pressione sull’anello, già sofferente per le lacerazioni, è il motivo per cui quando ci si rimette in moto dopo una situazione di riposo, è necessario muoversi lentamente e con cautela per 5/10 minuti. Trascorso questo lasso di tempo il disco perde parte della sua acqua diminuendo la spinta sull’anello così da rendere i movimenti più fluidi.
Queste lacerazioni creano infiammazione del disco con la conseguenza di reidratarlo maggiormente per osmosi quando si è a riposo. Il disco in questo modo si “gonfia” più del dovuto e quando ci si alza dal letto oppure da una sedia dopo che si è stati seduti a lungo, la pressione esercitata dal nucleo polposo sull’anello fibroso è maggiore. Questa maggior pressione sull’anello, già sofferente per le lacerazioni, è il motivo per cui quando ci si rimette in moto dopo una situazione di riposo, è necessario muoversi lentamente e con cautela per 5/10 minuti. Trascorso questo lasso di tempo il disco perde parte della sua acqua diminuendo la spinta sull’anello così da rendere i movimenti più fluidi.
ESISTONO DIVERI GRADI DI DISCOPATIA:
- LACERAZIONE O FISSURAZIONE DELL’ANELLO
- BULGING DISCALE (condizione asintomatica se non coinvolge altre strutture della colonna vertebrale)
- PROTRUSIONE DISCALE
- ERNIA DISCALE
- ERNIA ESPULSA O MIGRATA
DIAGNOSI:
La diagnosi di discopatia viene fatta analizzando i segni e i sintomi del paziente e il comportamento del dolore, attraverso un’attenta anamnesi e un accurato esame obiettivo con dei test specifici.
Questo perché i diversi stadi di discopatia presentano una sintomatologia, un comportamento del dolore e un invalidità diversa.
Le indagini strumentali: RX, risonanza magnetica nucleare (RMN), TAC ed eventualmente l’elettromiografia possono completare il quadro diagnostico.
TRATTAMENTO:
Il trattamento varia a seconda del tipo di discopatia. La chirurgia è una strada terapeutica che trova sempre meno consensi, ma che si rende necessaria SOLO in caso di ernia con dolore fortemente invalidante e compromissione del quadro neurologico con perdita evidente di sensibilità e forza.
In alcuni casi il paziente viene sottoposto anche a terapia farmacologica fatta di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o corticosteroidi.
Il trattamento conservativo caratterizzato da:
Il trattamento conservativo caratterizzato da:
- Terapia manuale: massoterapia e mobilizzazioni vertebrali
- Fisiokinesiterapia
- Neurodinamica (Glide cervicale/ Slide lombare) per far scorrere la radice spinale all’interno del forame vertebrale
- Terapia strumentale: (Interx, Tecarterapia, Laser terapia)
- Esercizi specifici di riequilibrio e/o rinforzo muscolare: fondamentale quest’aspetto perché i muscoli sofferenti devono essere riequilibrati per una corretta sinergia con gli altri muscoli.
- Ginnastica posturale
Il trattamento conservativo ha come obiettivi:
- Ridurre la sintomatologia dolorosa
- Decomprimere le radici nervose (in caso di ernia del disco)
- Esercizi di ergonomia ed educazione al sollevamento dei carichi (es. strategie utili ad una casalinga per poter fare i mestieri di casa in sicurezza)
- Recupero tono e trofismo muscolare
- Riequilibrio muscolare
- Impedire recidive
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