E’ un intervento di sostituzione chirurgica dell’articolazione dell’anca qualora non fosse possibile recuperarla con i trattamenti conservativi.
E’ un intervento spesso consigliato ai pazienti più anziani (65-85anni) per migliorare la qualità della vita dando loro autonomia nel movimento.
CAUSE:
- Osteoartrosi o artrosi da usura
- caratterizzata dal consumo della cartilagine articolare dovuta a uno sfregamento continuo.
- Artrite reumatoide
- malattia autoimmune in cui il sistema immunitario non riesce più a difendere l’organismo dalle infezioni e lo attacca causando rigidità, gonfiore e dolore delle articolazioni.
- Frattura ossea
- quando a subirla sono persone anziane o se sono di alta complessità
- Altre cause
- riguardano anche i pazienti più giovani come il conflitto femoro-acetabolare, artrite settica, necrosi avascoalre, lussazione congenita dell’anca, tumori ossei.
IL TRATTAMENTO CONSERVATIVO PER EVITARE L’INTERVENTO
Spesso con l’intervento della FISIOTERAPIA si riesce a migliorare sensibilmente la condizione del paziente sia dal punto di vista della sintomatologia dolorosa che della funzionalità dell’anca.
Attraverso la valutazione iniziale il terapista è in grado di appurare la condizione clinica del paziente e stabilire se ci sono i criteri per intervenire attraverso la fisioterapia che sostanzialmente consiste in:
Attraverso la valutazione iniziale il terapista è in grado di appurare la condizione clinica del paziente e stabilire se ci sono i criteri per intervenire attraverso la fisioterapia che sostanzialmente consiste in:
- Terapia manuale
- Terapia strumentale
- Esercizi specifici
CRITERI IN CUI SI NECESSITA INTERVENTO DI PROTESI D’ANCA:
- Dolore severo in tutti i movimenti della gamba
- Limitazione funzionale con conseguente impossibilità o forte difficoltà a camminare e/o ad eseguire semplici attività della vita quotidiana
La protesi d’anca può essere di diversi tipi:
- TOTALE/ARTROPROTESI:
- è un intervento di sostituzione dell’intera articolazione dell’anca (testa del femore e acetabolo) perché entrambe degenerate o fortemente compromesse
- PARZIALE/ENDOPROTESI
- è un intervento di sostituzione di solo una delle due componenti anatomiche che formano l’articolazione dell’anca. Spesso è utilizzata su pazienti giovani che subiscono una frattura che compromette solo una delle due strutture anatomiche.
Esistono diversi modelli di protesi e vengono scelti dal chirurgo in base all’età del paziente, al tipo di problema, al peso corporeo, ad eventuali allergie e patologie di base.
Nei pazienti anziani, vista la difficoltà di calcificazione e la scarsa densità ossea, la protesi viene cementata all’interno del femore, con un materiale…… Questa procedura permette al paziente di poter cominciare a camminare già dopo pochi giorni dall’intervento, evitando complicazioni dovute all’allettamento. Nei pazienti giovani la protesi non viene cementata perché potrebbe essere necessario sostituirla dopo diversi anni (generalmente 15/20 anni). La cementificazione, infatti, ha si il vantaggio di permettere al paziente di camminare quasi subito, ma la sua sostituzione risulta complicata o molto invasiva proprio perché fortemente cementata all’interno del femore.
Oggi le tecniche di intervento sono meno cruenti. Si effettuano incisioni meno grandi rispetto al passato creando meno danno per i tessuti circostanti (pelle e muscoli) e una cicatrice più piccola con il vantaggio di avere meno tessuto cicatriziale e quindi meno aderenze.
Nei pazienti anziani, vista la difficoltà di calcificazione e la scarsa densità ossea, la protesi viene cementata all’interno del femore, con un materiale…… Questa procedura permette al paziente di poter cominciare a camminare già dopo pochi giorni dall’intervento, evitando complicazioni dovute all’allettamento. Nei pazienti giovani la protesi non viene cementata perché potrebbe essere necessario sostituirla dopo diversi anni (generalmente 15/20 anni). La cementificazione, infatti, ha si il vantaggio di permettere al paziente di camminare quasi subito, ma la sua sostituzione risulta complicata o molto invasiva proprio perché fortemente cementata all’interno del femore.
Oggi le tecniche di intervento sono meno cruenti. Si effettuano incisioni meno grandi rispetto al passato creando meno danno per i tessuti circostanti (pelle e muscoli) e una cicatrice più piccola con il vantaggio di avere meno tessuto cicatriziale e quindi meno aderenze.
TRATTAMENTO POST-OPERATORIO
Fondamentale anche il decorso post operatorio sia per le protesi cementate che non cementate.
OBIETTIVI FISIOTERAPICI:
OBIETTIVI FISIOTERAPICI:
- Educazione del paziente sulla gestione della propria anca protesica
Questo aspetto è fondamentale!!! Le protesi d’anca sostituiscono l’articolazione a tutti gli effetti ma hanno delle carenze strutturali che in qualche modo la rendono meno stabile. L’articolazione dell’anca è tenuta in sede attraverso un sistema di “fissaggio” di strutture mobili e semi mobili che permettono l’anca di potersi muovere liberamente senza però lussarsi e far uscire la teta del femore fuori dalla propria cavità acetabolare. Stiamo parlando della capsula articolare, una sorta di membrana che riveste totalmente l’anca e i legamenti.
Nella protesi d’anca queste strutture non ci sono, ne consegue che alcuni movimenti sono fortemente sconsigliati per evitare la fuoriuscita della nuova testa del femore dall’acetabolo.
IMPORTANTE: sapere e imparare come muoversi con la nuova anca. Posizioni da assumere quando si dorme, come salire e scendere dall’auto, posizioni suggerite per avere rapporti sessuali e tutte le altre attività della vita quotidiana che implicano l’uso dell’anca.
IMPORTANTE: sapere e imparare come muoversi con la nuova anca. Posizioni da assumere quando si dorme, come salire e scendere dall’auto, posizioni suggerite per avere rapporti sessuali e tutte le altre attività della vita quotidiana che implicano l’uso dell’anca.
I MOVIMENTI IN QUESTIONE SONO
- Flessione anca oltre i 90°: l’angolo tra coscia e il busto non dovrebbe mai superare i 90°. Quindi fare attenzione alle sedute basse, utilizzare il calzascarpe per infilare le scarpe, allacciare le scarpe, mettere le calze ecc
- Adduzione dell’anca: è il movimento di accavallare la gamba operata sull’altra. Per le persone che dormono sul fianco è consigliabile usare un cuscino tra le gambe.
- Aumento del tono e del trofismo muscolare
Per aumento del tono significa aumentare la “durezza” del muscolo mentre per aumento del trofismo si intende aumentare il volume del muscolo. Queste due condizioni permettono, oltre a migliorare la stabilità dell’anca, di rendere i due arti simmetrici a livello funzionale, evitando che si creino scompensi che potrebbero innescare altre problematiche.
- Rieducazione al cammino
A seguito di un intervento chirurgico, con conseguente immobilità, lo schema motorio legato al passo e al cammino il più delle volte viene perso o “alterato”. Le fasi del passo risultano quindi cinematicamente non corrette e quindi non simmetriche all’altra gamba, ne consegue una serie di compensi che alla lunga potrebbero innescare altre problematiche.
- Ottimizzazione del range articolare
Fortunatamente gli interventi di protesi d’anca non comportano grossi limitazioni articolari, ma è necessario comunque un intervento fisioterapico per ottimizzare al meglio l’escursione articolare.
CONTATTA FISIO OMNIA A MILANO
Scopri i servizi di fisioterapia e riabilitazione offerti dal nostro centro Fisio Omnia a Milano.Siamo specializzati nel trattamento personalizzato per il recupero fisico e il benessere. Il nostro team di professionisti ti guiderà in un percorso di cura su misura, utilizzando le tecniche più avanzate per garantire risultati efficaci.
Se desideri maggiori informazioni sui nostri servizi, non esitare a contattarci.