Hai una diagnosi di ernia del disco? Non tutte le ernie sono uguali e non tutte provocano mal di schiena.

L‘ernia del disco è una discopatia e sta indicare una forma di sofferenza del disco intervertebrale caratterizzata dalla fuoriuscita del materiale polposo contenuto al suo interno a seguito della rottura della sua parte esterna chiamata anello fibroso.

ESCURSUS ANATOMICO:

Il disco intervertebrale è una sorta di cuscinetto con all’interno un materiale simile ad un gel, composto dall’88% di acqua, detto nucleo polposo, che ha una funzione ammortizzante. La parte esterna, detta anulus o anello fibroso, è costituita da materiale fibroso ed ha la funzione di contenimento del nucleo polposo e di legare le vertebre l’una con l’altra.

Il disco intervertebrale ha la proprietà di reidratarsi e gonfiarsi a riposo (es. quando siamo sdraiati) e di sgonfiarsi, facendo fuoriuscire acqua, quando è sottoposto a sollecitazioni.

CLASSIFICAZIONE:

Possiamo utilizzare 3 gradi di erniazione del disco, classificati in base al danno dell’anello fibroso e alla conseguente fuoriuscita del nucleo polposo:

  • PROTRUSIONE DISCALE: è caratterizzato da un cedimento parziale dell’anello fibroso che riesce ancora a contenere il nucleo polposo che però spingendo forma un rigonfiamento del disco verso l’esterno. Nella stragrande maggioranza dei casi sono asintomatiche.
  • DISCO ESTRUSO: è caratterizzato dalla rottura dell’anello fibroso con conseguente fuoriuscita di materiale al suo interno.
  • DISCO ESPULSO O MIGRATO: in questo caso il materiale contenuto all’interno del disco oltre a fuoriuscire migra verso il basso (il più delle volte) andando a impattare su più strutture. E’ la situazione più invalidante.

SINTOMI:

La rottura dell’anello fibroso genera dolore mal localizzato nella zona lombare che limita i movimenti.

La fuoriuscita del nucleo polposo (erniazione) genera dolore irradiato al gluteo, alla gamba e talvolta al piede a secondo della struttura su cui va ad impattare:

  • Se comprime la radice nervosa da origine alla sciatalgia o cruralgia (se si verifica nella zona lombare) o cervicobrachialgia (se si verifica nella zona cervicale) causando una irritazione e una infiammazione dei nervi. In questo caso il paziente generalmente accuserà dolore nella parte distale degli arti (polpaccio/piede nel caso della sciatalgia, avambraccio/mano nel caso della brachialgia) spesso accompagnato da formicolio e/o intorpidimento. In alcuni casi il paziente sente distintamente un filo doloroso all’interno della gamba o del braccio.
  • Se va ad impattare il sacco durale e/o i legamenti il paziente accuserà dolore sia localmente che irradiato. Se si verifica nella zona lombare il paziente potrebbe accusare dolore in una porzione ampia del gluteo, della coscia. Generalmente, quasi mai il dolore supera il ginocchio.Se si verifica nella zona cervicale il paziente potrebbe accusare dolore anche nella zona delle scapole, e/o trapezi, e/o spalla.

CAUSE:

  • Graduale usura dell’anello fibroso, dovuta all’età, all’invecchiamento, o a reiterati lavori in cui si sollecita molto la schiena senza adottare giuste strategie ergonomiche
  • Cause traumatiche: trasporto di oggetti pesanti, movimenti violenti e bruschi, attività sportiva di sollevamento pesi fatta in maniera scorretta, incidenti.

NOTA: Le attività citate nelle cause traumatiche NON comportano alcun rischio se si ha una colonna vertebrale mobile, supportata da una muscolatura efficiente e si adottano strategie di ergonomia che non gravano sulla colonna lombare.

DIAGNOSI:

La sintomatologia caratteristica dell’ernia del disco è di facile diagnosi attraverso anamnesi ed esame obiettivo. La diagnosi può essere confermata attraverso indagini strumentali come: RX, risonanza magnetica nucleare (RMN), eventualmente elettromiografia per valutare, in caso di sciatalgia, il grado di compromissione della conduzione nervosa del nervo sciatico.

TRATTAMENTO:

Se la sintomatologia è molto acuta ed invalidante oltre ad una terapia farmacologica classica fatta di antinfiammatori non steroidei (FANS), è spesso consigliabile l’utilizzo di farmaci corticosteroidi a base di cortisone.

L’approccio FISIOTERAPICO prevede l’utilizzo di:

  • Terapia manuale
  • Terapia strumentale
  • Esercizi specifici di mobilità e rinforzo muscolare
  • Esercizi di neurodinamica per i nervi

Gli obiettivi della FISIOTERAPIA sono:

  • la riduzione della sintomatologia dolorosa
  • ridare mobilità alle strutture sofferenti
  • liberare e sfiammare il nervo sciatico
  • rinforzare la muscolatura per rendere la colonna più stabile