Epicondilite. Quando il dolore è causato da un problema al nervo radiale
Andrò subito al punto. Molto spesso il dolore al gomito diagnosticato come epicondilite in realtà è dovuto ad una compressione del nervo radiale.
Nella mia pratica clinica 8 pazienti su 10 (l’80% dei pazienti!!!) che si presentano al centro di fisioterapia Fisio Omnia con una diagnosi di epicondilite, in realtà presentano una neuropatia da compressione del nervo radiale.
La diagnosi non è sempre facile!
Questo perchè i sintomi, soprattutto nelle fasi iniziali, sono completamente sovrapponibili. Poi man mano che la problematica peggiora i sintomi iniziano a diffondersi in altre zone del braccio, avambraccio, polso ecc.
Infatti molte epicondiliti sono persistenti e durano mesi.
Questo succede perchè il più delle volte (per non dire sempre) i medici e gli operatori sanitari per formulare la propria diagnosi si basano fondamentalmente solo sulla localizzazione del dolore e poche altre informazioni rischiando di proporre al paziente un trattamento poco utile.
Nella mia pratica clinica 8 pazienti su 10 (l’80% dei pazienti!!!) che si presentano al centro di fisioterapia Fisio Omnia con una diagnosi di epicondilite, in realtà presentano una neuropatia da compressione del nervo radiale.
La diagnosi non è sempre facile!
Questo perchè i sintomi, soprattutto nelle fasi iniziali, sono completamente sovrapponibili. Poi man mano che la problematica peggiora i sintomi iniziano a diffondersi in altre zone del braccio, avambraccio, polso ecc.
Infatti molte epicondiliti sono persistenti e durano mesi.
Questo succede perchè il più delle volte (per non dire sempre) i medici e gli operatori sanitari per formulare la propria diagnosi si basano fondamentalmente solo sulla localizzazione del dolore e poche altre informazioni rischiando di proporre al paziente un trattamento poco utile.
L'ecografia è utile?
Ni!
Innanzitutto l’ecografia andrebbe sempre fatta anche all’arto controlaterale, questo per escludere “anomalie” fisiologiche. Mi spiego meglio, nel caso dell’epicondilite, l’ecografia va fatta ad entrambi i gomiti perchè un ispessimento ai tendini dei muscoli estensori del polso (caratteristico delle epicondiliti) se riscontrato su entrambi i gomiti, va da se che prenderà una valenza decisamente minore, perchè se i tendini sono ispessiti in entrambi i gomiti, ma solo in un gomito c’è dolore, ergo è molto meno probabile che il dolore sia causato da quell’ispessimento.
Innanzitutto l’ecografia andrebbe sempre fatta anche all’arto controlaterale, questo per escludere “anomalie” fisiologiche. Mi spiego meglio, nel caso dell’epicondilite, l’ecografia va fatta ad entrambi i gomiti perchè un ispessimento ai tendini dei muscoli estensori del polso (caratteristico delle epicondiliti) se riscontrato su entrambi i gomiti, va da se che prenderà una valenza decisamente minore, perchè se i tendini sono ispessiti in entrambi i gomiti, ma solo in un gomito c’è dolore, ergo è molto meno probabile che il dolore sia causato da quell’ispessimento.
Come effettuare una diagnosi corretta?
E’ fondamentale l’anamnesi. Parlare con il paziente, farsi raccontare la storia del proprio dolore: come è insorto, come si comporta durante la giornata, cosa lo fa peggiorare e cosa invece lo fa migliorare, se è presente anche a riposo o di notte ecc.
La lista di domande è lunghissima. Già un’anamnesi accurata ci da tutte le informazioni necessarie. Spesso la valutazione clinica che segue è solo una conferma dall’ipotesi fatta durante l’anamnesi.
Ancora una volta ci tengo a dire che non basta il tipo di dolore e la sua localizzazione per dire è epicondilite!
Oltretutto uno dei dati fondamentali che ci guida verso la diagnosi corretta è il meccanismo di insorgenza del dolore.
L’epicondilite è a tutti gli effetti una tendinopatia dei muscoli estensori del polso, e il meccanismo che va ad innescare una tendinopatia è dato da un sovraccarico! Per questo motivo a soffrirne tendenzialmente sono gli sportivi amatoriali. Per intenderci quelle persone che praticano sport in maniera sporadica, seppur costante, senza un adeguato allenamento.
Il classico giocatore di padel che lavora 8h al giorno in scrivania e poi 2/3 volte a settimana si scatena sul campo da gioco senza riscaldarsi adeguatamente; o chi fa arrampicata 1 volta a settimana ecc. Quando si ha un sovraccarico del genere, nell’ambito di 48/72h si innesca la tendinopatia.
Questo significa che se non c’è stata un’attività nei giorni precedenti al dolore è molto difficile sia epicondilite.
Quindi se siete nella categoria lavoratore da ufficio, che non fa sport, e che non ha fatto un’attività “nuova” è quasi impossibile sia epicondilite.
La lista di domande è lunghissima. Già un’anamnesi accurata ci da tutte le informazioni necessarie. Spesso la valutazione clinica che segue è solo una conferma dall’ipotesi fatta durante l’anamnesi.
Ancora una volta ci tengo a dire che non basta il tipo di dolore e la sua localizzazione per dire è epicondilite!
Oltretutto uno dei dati fondamentali che ci guida verso la diagnosi corretta è il meccanismo di insorgenza del dolore.
L’epicondilite è a tutti gli effetti una tendinopatia dei muscoli estensori del polso, e il meccanismo che va ad innescare una tendinopatia è dato da un sovraccarico! Per questo motivo a soffrirne tendenzialmente sono gli sportivi amatoriali. Per intenderci quelle persone che praticano sport in maniera sporadica, seppur costante, senza un adeguato allenamento.
Il classico giocatore di padel che lavora 8h al giorno in scrivania e poi 2/3 volte a settimana si scatena sul campo da gioco senza riscaldarsi adeguatamente; o chi fa arrampicata 1 volta a settimana ecc. Quando si ha un sovraccarico del genere, nell’ambito di 48/72h si innesca la tendinopatia.
Questo significa che se non c’è stata un’attività nei giorni precedenti al dolore è molto difficile sia epicondilite.
Quindi se siete nella categoria lavoratore da ufficio, che non fa sport, e che non ha fatto un’attività “nuova” è quasi impossibile sia epicondilite.
Il lavoro al pc può provocare un'epicondilite?
Può farlo se questa è un’attività nuova!
Questo può avvenire se, tendenzialmente non si è abituati a scrivere al pc, e ci si ritrova per qualche motivo a farlo per parecchie ore (come nel caso di uno studente che scrive una tesi).
Ma se si tratta di una persona che fa un lavoro di ufficio e fa quello da tanti anni è molto difficile che quell’attività possa rappresentare un sovraccarico, ergo non è epicondilite.
Questo può avvenire se, tendenzialmente non si è abituati a scrivere al pc, e ci si ritrova per qualche motivo a farlo per parecchie ore (come nel caso di uno studente che scrive una tesi).
Ma se si tratta di una persona che fa un lavoro di ufficio e fa quello da tanti anni è molto difficile che quell’attività possa rappresentare un sovraccarico, ergo non è epicondilite.
Come trattare l'epicondilite data da compressione del nervo radiale?
Chiaramente il trattamento diverge completamente rispetto all’epicondilite data da infiammazione dei tendini estensori del polso che abbiamo trattato in maniera approfondita in questo articolo.
Nel caso di epicondilite data dalla compressione del nervo radiale, bisogna trattare manualmente tutte le strutture che comprimono il nervo lungo il suo decorso dalla cervicale alle dita della mano. Lo scopo di tali mobilizzazioni è quello di liberare il nervo dalle compressioni.
Oltre alla terapia manuale è fondamentale utilizzare degli esercizi specifici per mantenere il beneficio del trattamento.
Altro aspetto fondamentale è quello di indagare nel quotidiano del paziente per fargli riconoscere atteggiamenti posturali automatici che adotta e che potrebbero alimentare o essere addirittura la causa del dolore al gomito. In questo modo è possibile suggerire strategie da utilizzare.
Molti di questi pazienti con presunta diagnosi di epicondilite fanno un lavoro da scrivania e adottano atteggiamenti posturali che mantengono per tanto tempo, e questi possono innescare scompensi che possono poi portare a rigidità che comprimono i nervi che vanno sul braccio.
Oltre alla terapia manuale è fondamentale utilizzare degli esercizi specifici per mantenere il beneficio del trattamento.
Altro aspetto fondamentale è quello di indagare nel quotidiano del paziente per fargli riconoscere atteggiamenti posturali automatici che adotta e che potrebbero alimentare o essere addirittura la causa del dolore al gomito. In questo modo è possibile suggerire strategie da utilizzare.
Molti di questi pazienti con presunta diagnosi di epicondilite fanno un lavoro da scrivania e adottano atteggiamenti posturali che mantengono per tanto tempo, e questi possono innescare scompensi che possono poi portare a rigidità che comprimono i nervi che vanno sul braccio.


