COME CURARE L’OSTEOPOROSI?

L’osteoporosi è una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea legato prevalentemente all’invecchiamento.

Il corpo umano è fatto di tessuto biologico e per questa sua caratteristica si modifica e si adatta agli stimoli che riceve. E’ il principio per cui se facciamo un’attività fisica con sovraccarichi, come ad esempio il bodybuilding, i nostri muscoli crescono di volume proprio per adattarsi a quello sforzo continuo a cui è sottoposto.

IL TESSUTO OSSEO NON FA ECCEZIONE!

Anche l’osso è un tessuto che si modifica in base allo stimolo a cui è sottoposto!

Studi scientifici provano che se sottoponiamo le ossa a carichi continui, di compressione, tensione e vibrazione questi stimoleranno gli osteoblasti a mineralizzare l’osso e migliorare la composizione della matrice ossea proprio per far fronte a questi stimoli.

Viceversa in assenza di questi stimoli la matrice ossea si demineralizza dando origine ad OSTEOPENIA e con l’aggravarsi ad OSTEOPOROSI.

Questo è uno dei motivi per cui gli astronauti, quando sono nello spazio in assenza di gravità, sono “costretti” a turni di attività fisica per far fronte alla mancanza di carico sulle ossa. Sono a forte rischio osteoporosi e, se non si allenassero adeguatamente quando sono in orbita, rischierebbero di fratturarsi le gambe al primo passo una volta rientrati sulla terra. Camminare infatti produce uno stimolo di compressione che induce la matrice ossea a mineralizzarsi.

PERCHE’ GLI ANZIANI SONO LA CATEGORIA PIU’ A RISCHIO?

Il motivo è dovuto al fatto che le persone man mano che invecchiano diventano sempre più sedentarie e questo cambia la loro fisiologia corporea. 

L’assenza di attività fisica provoca osteoporosi e sarcopenia (riduzione del tessuto muscolare) ed anche la stimolazione ormonale subisce un grosso rallentamento andando ad implementare ancor di più la demineralizzazione ossea.

Nelle donne questa manifestazione è ancora più evidente per via della deplezione degli estrogeni dovuta alla menopausa.

COME ALLENARE LE NOSTRE OSSA?

Le ossa rispondono meglio a carichi dinamici rispetto a quelli statici. 

In sostanza preferiscono che ci sia un’attività fisica con balzi, scatti, salti ecc. ma anche attività come squat e deadliftvanno bene perché aggiungono compressione alle ossa.

Studi scientifici hanno dimostrato che la MOC migliora del 20% in soli tre mesi se il paziente esegue piccoli lavori di carico dinamici rispetto alla sola cura farmacologica.

Secondo questi studi, l’allenamento specifico per le ossa dovrebbe seguire queste indicazioni:

  • stimoli brevi
  • intervalli tra uno stimolo e l’altro di 10-15 secondi così da dare all’osso tempo di adattamento per effetto prosteogenico
  • Pedane vibranti: ideali per i pazienti più fragili che non possono caricare
  • 8 ore di recupero tra una seduta e l’altra a causa della refrattarietà cellulare

Un esempio pratico potrebbe essere quello di eseguire brevi cicli di 50/100 salti monopodalici (su una gamba).

Per le persone più anziane (la cosiddetta quarta età) o per chi ha già una forte osteoporosi si consiglia l’utilizzo dipedane vibranti così da aumentare la mineralizzazione ossea attraverso la vibrazione.

Molti medici continuano a consigliare di assumere solo D-Base e calcio per le ossa ma è molto più efficace un’esposizione solare che stimola la produzione endogena di vitamina D.