CERVICOBRACHIALGIA

Con il termine cervicobrachialgia si fa riferimento ad una particolare condizione patologica caratterizzata da dolore alle braccia accompagnato talvolta, ma non sempre, da fastidi alla cervicale e/o alla zona scapolare.

E’ una sofferenza dei nervi che originano dalla zona cervicale (C4-C5-C6-C7-C8-T1) e che formano il plesso cervicale, una fitta rete di nervi che converge fino a formarne 3 principali che percorrono il braccio fino alla mano: nervo mediano, ulnare e radiale.

SINTOMI:

Di seguito alcuni sintomi caratteristici della cervicobrachialgia (non devono essere presenti per forza tutti):

  • dolore alla cervicale
  • rigidità nucale
  • sensazione di pesantezza nuca/trapezi
  • indolenzimento alle braccia
  • sensazione di tiraggio zona dei trapezi e/o spalla e/o braccia
  • filo dolente o che tira lungo il braccio o sulla scapola
  • bruciore zona trapezi e/o spalla e/o braccia
  • fitte simili a delle scosse
  • formicolio
  • parestesia (perdita di sensibilità)
  • perdita di forza
  • dito a scatto

CAUSE CERVICOBRACHIALGIA:

RADICOLOPATIA:

Per radicolopatia si intende una sofferenza da compressione delle radici nervose che fuoriescono dai forami delle vertebre cervicali di C4-C5-C6-C7-C8-T1.

CAUSE RADICOLOPATIA:

  • Ernia del disco (ernia cervicale, protrusione cervicale)
  • Artrosi severa
  • Artrite reumatoide
  • Presenza di osteofiti

L’ERRORE PIU’ COMUNE nella valutazione e diagnosi della cervicobrachialgia è quello di prendere in esame solo il distretto cervicale come unico responsabile del problema.

Infatti la compressione che genera i fastidi sopra citati può derivare sia dalla cervicale ma anche da altre strutture anatomiche attraversate dai nervi del plesso cervicobrachiale (es TOS).

SINDROME DELL STRETTO TORACICO (TOS):

E’ la compressione del plesso brachiale e del sistema di vasi e arterie (succlavia) che scorrono tra la prima costa, la clavicola, i muscoli del collo (scaleni e succlavio) e il muscolo piccolo pettorale.

A causare questa sindrome possono essere diversi fattori, i più comuni sono:

  • traumi alle strutture che compongono lo stretto toracico
  • atteggiamenti posturali viziati mantenuti nel tempo (es. lavoratore “gobbo” sul pc)
  • movimenti ripetuti sopra la testa (pallavolista, nuotatore…)
  • sedentarietà
  • obesità
  • difetto anatomico congenito dello stretto toracico

I sintomi sono i medesimi della cervicobrachialgia anche se la compressione si trova più distale rispetto alla zona cervicale, partendo spesso da un dolore al collo fino alla spalla e all’arto superiore.

DIAGNOSI CERVICOBRACHIALGIA

La diagnosi avviene attraverso un’attenta anamnesi e un accurato esame obiettivo da parte del terapista. La valutazione neurologica attraverso specifici test sulla forza, sulla sensibilità e sui riflessi è necessaria se compaiono sintomi neurologici da compressione nervosa.

Di supporto sono le indagini strumentali come: risonanza magnetica nucleare (RMN), la TAC ed Elettromiografia (per capire con precisione su quali nervi incide il fenomeno della compressione nervosa e se quest’ultima ha provocato qualche danno).

TRATTAMENTO:

Il primo approccio è senz’altro quello conservativo.

Il compito del fisioterapista è quello di individuare la causa scatenante con l’obiettivo di:

  • eliminare la compressione nervosa
  • ripristinare il fisiologico scorrimento dei nervi
  • migliorare la mobilità della struttura anatomica interessata
  • rinforzo o riequilibrio muscolare
  • evitare future recidive (ginnastica posturale)

La FISIOTERAPIA è fondamentale e spesso risolutiva. E’ caratterizzata da:

  • Terapia manuale: massoterapia e mobilizzazioni articolari
  • Terapia strumentale: tecarterapia ma soprattutto di grande efficacia la NEUROMODULAZIONE (Interx)
  • Esercizi specifici

Al trattamento conservativo viene affiancata anche una terapia farmacologica con antinfiammatori non steroidei (FANS) o corticosteroidi nei casi più gravi.